PRIDE LO CONSIGLIAMO PERCHE’

Londra1984. Joe, partecipa suo malgrado, al Gay Pride e si unisce alla frangia più politicizzata del corteo, già proiettata sulla successiva battaglia in difesa dei minatori in sciopero contro i tagli della Thatcher. Guidati dal giovane Mark, i LGSM (Lesbians and Gays Support The Miners) cominciano la protesta, che li conduce in Galles, nella comunità di minatori di Dulais. Superata l’iniziale ritrosia, tra attivisti gay e minatori nascerà una sincera amicizia e una bella solidarietà umana …

Margaret Thatcher sosteneva che la società non esiste e che esistono solo gli individui e le famiglie ma i protagonisti di Pride, basato su una storia vera,  hanno dimostrato il contrario . Nel dicembre 1984 infatti LGSM organizzò a Camden un concerto intitolato orgogliosamente “Pits and Perverts” (“miniere e pervertiti”) e l’anno successivo, al grande Gay Pride di Londra, pullman pieni di minatori vennero in sostegno dei loro amici, per marciare insieme, in testa al corteo.

Nel film tutto nasce da un sentimento di compassione: guardando il telegiornale, Mark rimane colpito dai minatori che perdono il loro lavoro mano a mano che il governo britannico chiude le miniere, decide allora di organizzare una missione per queste vittime del partito conservatore, perché alla fine, “battersi per i diritti dei gay non serve a niente se non ci si batte per i diritti di tutti”. Ed è così che nasce il movimento in difesa dei minatori …

Gli abitanti di questa piccola città di minatori del profondo Galles, per la maggior parte,  però non sono felici di vederli …

In questo film si parla dello sforzo che ciascuno di noi fa per arrivare a comprendere l’altro diverso da noi, a volte difficilmente comprensibile nelle proprie scelte  sessuali e non solo, ma è proprio questo il bello di un film che non fa mai credere sia “facile” nemmeno per le adorabili signore del  film e che sono le prime ad aprire le porte delle proprie case.

La prima comprensione inoltre non avviene attraverso la parola (strumento sociale per eccellenza) ma attraverso il corpo  e la danza ed il simbolo dei minatori e dell’incontro fra le persone è la stretta di mano.

In questo percorso Joe, il protagonista del film, che all’inizio afferma “non voglio essere troppo visibile” alla fine  della pellicola dice “non voglio nascondermi, non voglio scappare e non voglio scusarmi” a tradurre il percorso fatto .