Le ricamatrici

Rubrica a cura della Dott.ssa Vesci, giurato al Festival “Cinema Italiano visto da Milano” : rivelazioni 2014 rassegna Anteo in collaborazione con lo staff Studio In Sesto

“Il cinema è dubitativo, non affermativo. Un film non deve dare soluzioni. Però porre interrogativi, sottolineare certi dubbi, avvertire domande che sono nell’aria e riproporle. Credo che questo sia uno dei compiti del cinema, ma non solo del cinema ma di ogni forma d’arte.” (Ettore Scola)

 

Tema: Adolescenza

REGIA: Eleonore Faucher

PRODUZIONE: 2004-Francia

GENERE: Drammatico

LE RICAMATRICI LO CONSIGLIAMO PERCHE’

Claire ha diciassette anni e una grande passione il ricamo. Il film comincia quando scopre di essere incinta di cinque mesi,  decide dunque di andare a partorire in gran segreto.  Dice Claire “non voglio partorire dove abito”  ed ancora “non ne posso più c’è sempre qualcosa che non va”.

Come tutti gli adolescenti ha bisogno di prendere le distanze da una famiglia che non capisce a da cui non si sente capita e così va dalla signora Melikian una ricamatrice che lavora per l’alta moda, il suo mito di bambina. In realtà incontra una donna ferita nel suo lato materno (ha perduto un figlio) e che non ha più voglia di vivere. Fra le due donne si instaura un rapporto quasi madre-figlia che consente ad entrambe di accettare quello che accade (la maternità per Claire) e superare  il lutto (la Signora Melikian). Il processo di accettazione della realtà passa quindi attraverso la scoperta che il mito al femminile “la Signora Melikian” non è così felice come credeva e questo le consentirà di riparare l’immagine materna reale; infatti nel finale del film sogna se stessa con il bimbo in braccio e sua madre dietro di lei.